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Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori mocio del 2021, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
migliori mocio
Classifica migliori mocio
Di seguito invece trovi una lista completa di tutti i migliori mocio sul mercato:
Il mocio
Ormai conosciuto e utilizzato in ogni casa, il mocio è uno strumento specifico per le pulizie dei pavimenti che ha sostituito il classico straccio da passare con il bastone, ma la sua versatilità consente di pulire tutte le superfici verticali, come le piastrelle a parete, le tapparelle, gli infissi, solo per fare qualche esempio.
Ha una struttura semplice, composta da un manico, che può anche essere allungabile e un’estremità a frange in tessuto naturale o sintetico, che viene inumidita con acqua e passata sulle zone da lavare, per rimuovere lo sporco.
Il mocio è solitamente accompagnato da un secchio, che serve a contenere la soluzione per il lavaggio, dotato di un cestello per strizzare l’acqua in eccesso senza dover intervenire manualmente, come succedeva con lo straccio lava pavimenti.
Sul mercato troverai numerosi modelli di mocio alternativi a quello tradizionale, con caratteristiche di funzionalità avanzate, anche se, di norma, con un prezzo più elevato.
Ad esempio il mocio circolare, che ruota e raggiunge facilmente tutti gli angoli, oppure quello a spazzolone, che si può usare anche a secco, per spolverare; ma anche il Mop 3 in 1, che consente di fare a meno del secchio: dotato di serbatoio integrato per l’acqua e di un sistema spray che distribuisce il detersivo sul pavimento, evita gli sprechi ed è multifunzionale grazie alle tre testine rotanti, ai dischi pulenti in microfibra e alla prolunga con collo flessibile.
Un po’ di storia
La diretta antenata del mocio è la redazza, una sorta di scopa a filacce di cotone o di canapa, che veniva utilizzata per lavare i ponti delle navi utilizzando solo acqua di mare.
Un prototipo del mocio, nelle sembianze con le quali lo conosciamo oggi, venne realizzato e brevettato dall’americano Eddy Key nel lontano 1837; ma fu lo spagnolo Manuel Jalón Corominas che lo perfezionò, nel 1956, denominandolo “mocho”, termine che, italianizzato, individua il mocio, così come conosciuto nel nostro Paese.
Infine, nel 1996, Joy Mangano, un americano di origini italiane, inventò il Miracle mop, il primo vero mocio autostrizzante, che ne rappresenta il modello attualmente più diffuso: una testa con strisce di tessuto, collegata a un bastone per manovrarla.
Il montaggio e i materiali
Quando acquisti un mocio, lo troverai smontato, ma sappi che assemblarlo è davvero facilissimo: basta posizionare il fiocco (la testa di filacce) per terra e agganciare il manico all’apposito alloggiamento; inoltre, non è raro che il mocio possieda un sistema di aggancio a click che assicura il giusto posizionamento e non permette alla testa di staccarsi durante il lavoro.
I diversi materiali con cui viene realizzato il fiocco sono quelli più adatti alle diverse tipologie di superficie: molto utilizzata la microfibra, che offre una pulizia eccellente anche solo con acqua e permette alle superfici di asciugarsi più velocemente.
Il mocio può anche essere in cotone, con frange a ciocche pesanti e assorbenti, ideali per lavare pavimenti duri, anche in cemento, ma adatto anche a quelli in marmo: va strizzato molto bene per non lasciare segni.
Un altro mocio molto diffuso è quello in spugna, specifico per pavimenti delicati e lucidi, come quelli in ceramica, in cristallo o in gomma.
Tipologie di mocio
Al momento dell’acquisto devi sempre prendere in considerazione le caratteristiche del prodotto, per scegliere il modello più adatto alle tue esigenze di pulizia: oltre alla struttura e alla composizione del fiocco, per esempio, dovrai verificare se ti serve un secchio a pedale per una strizzatura più facile, oppure un manico telescopico per raggiungere zone alte o meno accessibili.
I tutti i casi, le tipologie di mocio oggi sul mercato si distinguono per offrire diverse opzioni di pulizia, tutte caratterizzate dalla praticità di utilizzo, in alcuni casi davvero molto accentuata.
Mocio rotante
Conosciuto anche come Rotomop o Spinmop, il mocio a sistema rotante si compone di uno strumento di pulizia con testa e manico e di un secchio unico, dotato di un meccanismo strizzante a centrifuga. Un perno alla base del secchio si alza e si abbassa premendo con il bastone e fa ruotare (da qui il nome) il panno in microfibra, quando viene immerso nel secchio.
Il meccanismo di strizzatura può essere a pressione o a pedale e, di solito, data la presenza della centrifuga, è contenuto in un secchio di dimensioni più grandi della media.
Mocio autopulente
Qualche volta avrai sentito parlare di un utensile chiamato autoclean mop: si tratta di un pad rettangolare snodato, che si pulisce da solo grazie alla presenza di uno speciale secchio alto, piatto e strutturato in verticale, al cui interno è contenuto un doppio sistema, pulente e strizzante, che si aziona con due semplici mosse:
- strofinando il mocio sul pettine scrubber con dentelli abrasivi, montato su uno dei lati interni del secchio, si rimuovono i residui dal mocio;
- quindi, piegando la testa del mocio attraverso lo snodo, la si inserisce nello strizzatore verticale, che elimina l’acqua dal pad in microfibra.
Il secchio del mocio autopulente è diviso in due parti, una che contiene l’acqua per il lavaggio e l’altra destinata ad accogliere l’acqua strizzata dal pad.
Mocio in microfibra
Decisamente, il materiale più comune con cui viene realizzato il fiocco del mocio è la microfibra sintetica, delicata ma resistente, molto assorbente e adatta al lavaggio di tutte le superfici, comprese quelle che non tollerano bene l’umidità, come il parquet.
Oltre a rimuovere efficacemente e rapidamente lo sporco, le speciali fibre ultrasottili di questo formidabile materiale agevolano l’asciugatura delle superfici lavate.
La microfibra è anche igienica perché può essere lavata anche a 60° senza logorarsi, garantendo un’efficienza di lunga durata.
Mocio autostrizzante
Composto da un fiocco pulente di forma rotonda, il mocio autostrizzante non va confuso con il modello autopulente di cui abbiamo parlato prima, perché la sua particolarità consiste nella presenza di un meccanismo strizzante, integrato nel bastone e direttamente collegato alle ciocche del fiocco.
Sollevando la maniglia di questo meccanismo, le ciocche si estendono in verticale e si elimina l’acqua in eccesso; abbassando la maniglia, il fiocco subisce una seconda strizzatura e rientra nella sua posizione di lavoro.
Per bagnare questo tipo di mocio può essere utilizzato un secchio qualunque, dato che non necessita di cestello strizzante come gli altri.
Strizzatore per mocio
Quasi tutti i modelli di mocio (tranne quello autostrizzante), sono abbinati a una particolare tipologia di secchio, dotato di apposito strizzatore, che permette di eliminare l’acqua in eccesso senza toccare il fiocco con le mani.
Nella maggior parte dei casi si tratta di un piccolo cestello, formato da listelli elastici in plastica, posizionato lateralmente al secchio, da usare premendo il mocio verso il basso, in modo da eliminare l’acqua in eccesso.
Per alcuni particolari tipi di mocio (come il “Roto Mop”), invece, il meccanismo è leggermente più complesso, perché collegato a un pedale che, una volta premuto, fa girare lo strizzatore, eliminando la maggior parte dell’acqua contenuta nel fiocco e rendendolo, così, pronto per eseguire le pulizie.
Durante ogni ciclo di pulizia e data la sua funzione, lo strizzatore è soggetto a continua pressione, per cui non è raro che si rompa e debba essere sostituito. I ricambi degli strizzatori “universali”, comunque, sono facilmente reperibili anche on line, così come quelli specifici per secchi che prevedono uno strizzatore di forma particolare.
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Come pulire il mocio
Durante il lavoro, il mocio va frequentemente immerso nell’acqua pulita, contenuta nel secchio, per essere liberato dallo sporco raccolto; quindi, va strizzato bene, per evitare di lasciare segni sulle superfici o creare ristagni d’acqua che pregiudicherebbero il risultato finale.
Alla fine di ogni ciclo di lavoro, liberare le fibre del fiocco dallo sporco residuo è importante per mantenerlo in efficienza e ottenere sempre un pulito senza aloni.
Per questo, in media ogni 2/3 utilizzi, è bene effettuare un lavaggio del mop, avendo cura di liberarlo preventivamente da eventuali grovigli e di sciogliere i nodi che possono essersi formati.
Se vuoi lavare a mano il mocio, immergilo in una bacinella con acqua tiepida e aceto o succo di limone, lasciandolo in ammollo per mezz’ora, dopo di che potrai strofinare e sciacquare il fiocco.
Per eliminare tracce di sporco ostinato o di unto, puoi utilizzare un detergente neutro (come il sapone di Marsiglia) e lasciare il mocio in ammollo per circa tre ore.
Specialmente quando viene lavato a mano, il mocio assorbe più acqua, quindi accertati che si asciughi bene, anche esponendolo al sole, prima di riutilizzarlo.
Come lavare il mocio in lavatrice
Prima di avviare un programma specifico di pulizia in lavatrice del mop o del pad del mocio, è bene effettuare un prelavaggio con sola acqua, senza usare detersivi: questa prima fase serve a eliminare, dalle fibre del fiocco, lo sporco disperso e i residui del detergente usato durante la pulizia delle superfici.
Quindi, potrai effettuare un ciclo di lavaggio, tenendo presente che la temperatura impostata dovrà essere diversa a seconda del materiale di cui è composto il fiocco: potrai lavare le fibre in cotone anche a 90°, specialmente se vuoi igienizzare il mocio, altrimenti può bastare anche una temperatura di 60°, ideale anche per la microfibra.
Sarebbe meglio non utilizzare detersivi per bucato, ma aggiungere solo mezzo bicchiere di aceto bianco nella vaschetta dell’ammorbidente: l’aceto, infatti, ha una funzione igienizzante e sgrassante e, in più, serve da anticalcare per la lavatrice.
Come pulire le tapparelle con il mocio
Utilizzare il mocio per lavare le tapparelle di balconi e finestre, rappresenta un sistema di pulizia veloce ed efficace: puoi passare prima il mop asciutto per eliminare la polvere e, dopo, lavare i listelli con acqua e detergente.
Per eliminare sporco ostinato e macchie, prepara una soluzione di acqua tiepida e sapone di Marsiglia, oppure aggiungi un bicchiere di aceto all’acqua nel secchio.
Le tapparelle in legno vanno lavate con più cautela: ideale un mocio in microfibra, che rimuove lo sporco anche senza l’uso di detersivi ed effettua una pulizia profonda nelle scanalature dei listelli.
Anche sulle tapparelle in legno, per rimuovere macchie e tracce di grasso, puoi usare la soluzione di acqua e aceto bianco o bicarbonato, lasciando agire per qualche minuto e poi ripassando con il mocio bagnato con sola acqua, per eliminare i residui di bicarbonato.
Come smontare il mocio
Il mocio classico, ovvero quello formato da una testa e un bastone agganciati insieme con un sistema a scatto, si smonta semplicemente staccando il fiocco dal manico: basterà appoggiare i piedi sui supporti della testa, per tenerla ferma e tirare il manico verso l’alto.
Attenzione, però: se c’è un pulsante che regola il sistema di innesto, bisogna sempre premerlo per smontare il mocio, senza mai forzare il distacco: in questo modo non rischierai di danneggiare irrimediabilmente il mocio, rendendolo inutilizzabile.
Ormai, quasi tutte le tipologie di mocio (quello ruotante, quello autopulente, il modello “spin and clean”, ecc.) sono strutturate in modo che lo smontaggio sia agevolato da un pulsante di aggancio/sgancio; pertanto, prima di separare le diverse componenti del mocio, verifica quale sia il metodo più idoneo per procedere a farlo.
Quale mocio scegliere
Di sicuro, il mocio è uno strumento che ha rivoluzionato il modo tradizionale di lavare i pavimenti: una volta si usava straccio e…olio di gomito, strofinando a mano con un panno bagnato ogni singola piastrella, un lavoro davvero duro e faticoso.
Successivamente venne utilizzato un bastone, per passare lo straccio e tuttora c’è chi lo utilizza, ma non c’è dubbio che, da quando esiste, il mocio rappresenta lo strumento più usato per lavare non solo i pavimenti, ma tutte le superfici dure, anche verticali, come le piastrelle a parete e le tapparelle di balconi e finestre.
E anche se la struttura del mocio è piuttosto semplice, tra i numerosi prodotti in commercio esistono differenze anche notevoli, che producono risultati di pulizia diversi, su diverse superfici.
Prima di concludere che si tratta del modello più adatto alle tue esigenze e acquistarlo, verifica che il mocio che stai osservando abbia alcune caratteristiche essenziali:
- un design semplice, possibilmente con manico flessibile, estraibile e allungabile;
- un facile assemblaggio e smontaggio;
- che sia adatto alla superficie da pulire;
- che il pad e il bastone siano realizzati con materiali di qualità.
Inoltre, il mocio deve valere il suo costo: alcuni sono davvero economici, mentre altri hanno un prezzo che può apparire molto alto.
Per avere un’idea complessiva del valore di un mocio, effettua una comparazione tra qualità e prezzo, verificando che il rapporto di questi elementi sia equilibrato.
Nel sistema di pulizia offerto dal mocio è importante anche il secchio, che influisce sulle dinamiche con cui si effettuano le pulizie, non solo perché contiene l’acqua e il detersivo con cui inumidire il mocio, ma anche perché include lo strizzatore, che toglie l’acqua in eccesso e che, come abbiamo visto in precedenza, può avere forme e metodologie di utilizzo diverse.
Come usare il mocio
Per usare il mocio in maniera corretta e ottenere risultati di pulizia ottimali, ti basta seguire pochi semplici passaggi:
- rimuovi la polvere e le briciole con una scopa o con l’aspirapolvere;
- riempi il secchio con acqua e una piccola dose di detergente, scegliendo quello più adatto alla superficie da lavare. In alternativa, per un pulito completamente naturale, puoi sostituire i detersivi chimici aggiungendo a 10 litri d’acqua un bicchiere di succo di limone o di aceto bianco, oppure un cucchiaino di bicarbonato;
- immergi il mocio nella soluzione di acqua e detergente, strizzalo bene e passalo sulla superficie da pulire. Se lo sporco è ostinato, ripassa più volte sullo stesso punto, esercitando una pressione adeguata;
- lascia asciugare completamente la superficie lavata, utilizzando una corrente d’aria naturale, per esempio lasciando aperte le finestre già durante la fase di lavaggio.
Se sei costretto a camminare sul pavimento ancora bagnato, ripassa di nuovo il mocio per eliminare le impronte; nei punti più stretti (come l’ingresso e i corridoi), procedi lavando prima i lati e poi il centro del pavimento.
Dato che è stato inventato per semplificare il lavaggio dei pavimenti, è fondamentale che l’uso del mocio sia semplice e intuitivo.
Al momento dell’acquisto, dunque, preoccupati di verificare che possieda le caratteristiche più aderenti alle tue necessità, per esempio sia dotato di un bastone allungabile per raggiungere i punti meno accessibili o le zone più alte.
Inoltre, accertati che, nel complesso, sia leggero e maneggevole, ma fabbricato con materiali di qualità, per resistere agli urti e alle sollecitazioni.
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