Stai cercando informazioni riguardo il mocio autostrizzante? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori mocio autostrizzanti del 2023, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa di tutti i migliori mocio autostrizzanti sul mercato:
Uno dei problemi principali che si pongono quando si deve lavare un pavimento oppure una superficie in genere è quello degli aloni e delle striature che molto spesso rimangono ben visibili dopo la prima passata.
Questo inconveniente dipende dal grado di umidificazione dello strofinaccio: infatti se lo straccio è troppo asciutto, non riesce ad eliminare la sporcizia, se invece risulta eccessivamente bagnato, di solito lascia delle tracce di sporcizia.
In entrambi i casi, il pavimento non è pulito.
Il rimedio che normalmente viene adottato è quello di strizzare correttamente lo strofinaccio, dopo che è stato immerso nella soluzione di acqua e detergente.
Una simile operazione dovrebbe essere eseguita dopo ogni passata, proprio per evitare la formazione di strisce polverose o, ancora peggio, unte o fangose.
È chiaro che qualsiasi persona che si accinge a lavare un pavimento non può strizzare continuamente lo straccio, e pertanto non riesce a ottenere risultati ottimali non tanto di pulizia, quanto di residui e aloni.
Il mocio autostrizzante è un innovativo prodotto che è stato ideato proprio per consentire di detergere alla perfezione superfici di ogni tipo, anche quelle più delicate e impegnative, come parquet, marmo e pavimenti in cotto.
Il suo punto di forza sta nel sistema di strizzaggio, che si ottiene mediante un apposito cestello di forma cilindrica e ricoperto di fori allungati, che viene alloggiato in una delle due parti del secchio.
È sufficiente inserire il fiocco nel cestello eseguendo una moderata pressione per attivare il meccanismo autostrizzante, che consente di eliminare l’acqua e la sporcizia pur mantenendo una percentuale di umidità adatta per proseguire le operazioni di pulizia.
Con questa metodica, si evita del tutto il rischio di lasciare aloni e tracce di sporcizia sul pavimento, poiché dal mocio vengono eliminate tutte le tracce di sporcizia.
La struttura di questo utensile in apparenza è molto simile a quella dei normali mocio per pavimenti, con l’unica differenza della forma del fiocco, che è sempre circolare.
Alcuni produttori hanno messo sul mercato anche modelli con testa piatta, che però non rientrano a piena ragione nella categoria degli autostrizzanti.
Il ciuffo con le nappine è costituito da strisce in microfibra, poiché le caratteristiche di questo materiale lo rendono la scelta d’elezione per ottenere rese ottimali.
Infatti, la microfibra è un tessuto sintetico composto da fibre di polietilene ricoperte di micropori, all’interno dei quali vengono attratte le molecole di sporcizia grazie alla creazione di forze di attrazione elettrostatica da sfregamento.
Questo significa che nel momento in cui il mocio viene strofinato sulla superficie da pulire, si innesca un meccanismo fisico per cui i detriti e la polvere vengono attirati dalla microfibra che agisce analogamente a una calamita.
Le sue prestazioni non terminano qui poiché sempre grazie alle forze di attrazione elettrostatica, il materiale di rifiuto rimane aderente al tessuto, e viene eliminato soltanto in seguito a lavatura e strizzatura del mocio.
Questi modelli di mocio vengono considerati tra i migliori attualmente disponibili, poiché abbinano le prestazioni della microfibra con quelle del sistema autostrizzante.
La parte finale del fiocco in microfibra è collegata a un meccanismo interno che controlla la loro estensione.
Tale dispositivo è posizionato sul manico e può essere esteso o compresso agendo verticalmente, per aumentare o diminuire la lunghezza delle nappine.
Una volta stabilita la loro dimensione, è necessario avvitare il manico su se stesso, per dare origine alla strizzatura, che viene completata premendo la struttura verso il cestello.
Anche se il meccanismo sembra piuttosto semplice, in realtà è decisamente ingegnoso, poiché agisce sia sull’estensione del mocio che sul grado di umidificazione delle strisce.
Per pulire pavimenti molto ampi o particolarmente sporchi, è indispensabile sfruttare la massima lunghezza del fiocco, che riesce a coprire zone significative della superficie da pulire.
Quando invece è necessario concentrarsi sulla detersione di angoli, aree a filo parete, zone sotto ai mobili o parti non troppo estese, il bastone deve essere girato in senso antiorario per ridurre la lunghezza delle nappine, che risultano più compatte e quindi capaci di svolgere un lavoro maggiormente efficace.
La microfibra che viene utilizzata per questo tipo di mocio, si caratterizza per un requisito unico, che è quello di eliminare rapidamente l’acqua assorbita, mantenendo un grado di umidità molto basso.
Il sistema autostrizzante permette all’operatore di decidere se utilizzare il mocio quasi asciutto (condizione resa possibile dalla microstruttura della microfibra), mediamente umido oppure completamente bagnato.
Il grado di umidificazione delle nappine dipende soltanto dall’intensità con cui viene utilizzato il sistema autostrizzante, attraverso il meccanismo rotatorio del bastone.
Dopo qualche impiego, diventa intuitiva la scelta del corretto grado di umidificazione del mocio, che comunque non è mai troppo bagnato poiché il suo materiale costitutivo non trattiene eccessivamente i liquidi.
Questo attributo si rivela particolarmente vantaggioso su quando è necessario trattare pavimenti molto sporchi, infatti contrariamente a quanto si crede, la resa migliore non dipende dalla quantità di acqua sparsa sulla superficie, ma al contrario dalla percentuale di umidità collegata a quella del detergente.
Utilizzare un’eccessiva quantità di liquido è sempre svantaggioso, poiché la sporcizia tende a diluirsi, diventando più difficile da eliminare.
Proprio per questo motivo la microfibra, che tendenzialmente si mantiene asciutta anche dopo una sola strizzatura, riesce ad asportare lo sporco e la polvere in maniera rapida ed efficace, dato che le particelle di rifiuto rimangono strettamente adese ai micropori.
Per pulire velocemente i pavimenti è quindi sufficiente passare una sola volta il mocio, avendo cura di strizzarlo dopo ogni singola passata.
Bisogna ovviamente controllare con attenzione il colore dell’acqua contenuta nel secchio, che non deve scurirsi troppo, ma che deve essere cambiata con un’adeguata frequenza.
Il grande vantaggio del mocio autostrizzante rispetto agli altri modelli è quello di essere sempre pulito, proprio grazie al meccanismo di autostrizzaggio.
Indipendentemente dai vari modelli in commercio che differiscono per alcune caratteristiche, il meccanismo d’azione del sistema autostrizzante si basa sulla rotazione della sezione inferiore dell’asta, che attiva un dispositivo a ganascia.
Tramite questo supporto, le nappine del fiocco vengono compresse all’interno del cestello e il liquido esce anche grazie ai requisiti della microfibra.
Lo snodo sulla testa consente di raggiungere qualsiasi angolo della casa per eliminare la sporcizia rapidamente e senza lasciare traccia.
Alcuni modelli che presentano una testa rettangolare con una sezione vuota al centro, sfruttano un meccanismo di strizzatura che viene definito di sfregatura, poiché durante il suo sfregamento sulla superficie il fiocco (che ha un numero minore di nappine e un aspetto particolarmente compatto) sfrega contro la porzione seghettata del perimetro del pad, perdendo i liquidi in eccesso.
Questo meccanismo d’azione prevede l’utilizzo di un secchio rettangolare e non rotondo come quelli tradizionali, pertanto chi si orienta verso questo articolo deve acquistare il kit completo.
Il mocio autostrizzante tradizionale, che è quello a testa circolare, offre l’opportunità di pulire con due differenti modalità, entrambe molto efficaci: la prima corrisponde alla massima estensione delle nappine, che vengono passate su ampie estensioni da pulire, agendo diffusamente.
La seconda modalità si verifica quando la punta del mocio viene compattata, trasformandosi in una vera e propria spugna per strofinare la sporcizia più ostinata.
L’autostrizzamento dipende sempre dall’estensione del bastone, che può aumentare o accorciare la lunghezza delle nappine secondo un meccanismo facile e intuitivo.
Questi modelli sono tutti dotati di manico telescopico, proprio perché la loro lunghezza comprende anche la porzione deputata allo strizzamento.
Sia il mocio con ciuffo tondo che quello con testa piatta appartengono alla categoria dei dispositivi professionali.
Le operazioni necessarie per smontare un mocio autostrizzante sono diversificate a seconda del modello che può essere:
Il mocio a ciuffo tondo è il modello classico di lavapavimenti ed è anche il più diffuso, per mantenerlo in perfetta attività viene richiesto di smontare la testa tutte le volte in cui le nappine assumono un colorito bruno, indice di un accumulo di sporcizia che non viene eliminato con lo strizzamento.
In queste condizioni è sufficiente liberare il sistema di aggancio della parte in tessuto dal supporto metallico interno, per poi procedere a pulire entrambe le parti.
Le nappine sono realizzate con fibra ultrasottile che richiede un ammollo in acqua e aceto per trenta minuti circa, prima di subire un normale trattamento di lavaggio (anche in lavatrice).
Per quanto riguarda la parte rigida invece è consigliabile utilizzare un panno umido con qualche goccia di aceto oppure succo di limone e strofinare tutta la sua superficie per eliminare qualsiasi residuo di polvere depositata.
I modelli a testa piatta, di forma rettangolare, sono costituiti da un pad in microfibra che sfrutta un sistema autostrizzante a pressione.
Smontare questo mocio è ancora più semplice, dato che basta sfilare il tessuto dalla base e procedere come nel primo caso, con un ammollo in acqua e aceto e poi con una normale lavatura.
La base di questi mocio richiede invece una pulizia più accurata, poiché essendo dotata di dentini può facilmente inglobare particelle di polvere e sporcizia, pertanto anche per questa sezione è consigliabile un ammollo, sempre con acqua e aceto, che può essere seguito da una fase di pulizia con uno spazzolino, per eliminare qualsiasi traccia di sporcizia depositata.
Soltanto a questo punto bisogna completare l’operazione immergendo la base in una soluzione di acqua e detersivo liquido.
Sia il pad che i ciuffi in microfibra possono essere lavati in lavatrice, con un programma a temperatura massima di 60 gradi; il ciclo di lavaggio dovrebbe essere interrotto prima della centrifuga poiché è sempre preferibile asciugare la microfibra all’aria, dato che una forza troppo violenta potrebbe alterare la struttura dei micropori annullando completamente le loro prestazioni.
Dopo avere smontato il mop autostrizzante, è fondamentale rimontarlo correttamente, avendo cura di far aderire tutte le parti in tessuto a quelle in metallo o plastica.
Può succedere che la microfibra lavata mostri apparentemente una diminuzione delle dimensioni, in realtà si tratta di un effetto transitorio poiché le fibre di poliammide devono riassestarsi occupando nuovamente la loro posizione iniziale.
Per raggiungere un simile obiettivo, può essere utile sbattere con vigore il ciuffo prima di ancorarlo nuovamente alla testa; la stessa operazione è consigliata anche per il pad in microfibra dei modelli rettangolari.
Il sistema di ancoraggio tra parte morbida e parte rigida del mocio è stato progettato per evitare sganciamenti durante la fase di strizzamento, e proprio per questo deve essere controllata dopo qualsiasi smontaggio.
Il mocio autostrizzante è stato inventato negli anni Novanta da una casalinga statunitense che stanca dell’impegno quotidiano di lavare e pulire i pavimenti, ideò e brevettò questo ingegnoso sistema chiamandolo miracle mop.
Questa signora americana, nata a New York ma di origini italiane, si chiama Joy Mangano, ed è ormai famosa in tutto il mondo per la sua eccezionale intuizione e anche per la tenacia con cui ha portato avanti la sua idea rivoluzionaria.
Si narra infatti che Joy abbia intrapreso un’instancabile avventura porta a porta per presentare il suo prodotto personalmente alle casalinghe, finché non venne notata da coloro che le consentirono finalmente uno spazio in TV per la televendita, il suo trampolino di lancio per accedere al grande pubblico.
Così la sua invenzione diventò un vero e proprio fenomeno di massa, apprezzata e richiesta da tutti soprattutto per il risparmio di tempo che garantiva: un’esigenza condivisa dalla più ampia fascia di popolazione, il segreto del suo successo.
Il mocio da lei inventato e brevettato ha subito poi successive modifiche da parte delle case produttrici, che lo hanno adattato alle differenti esigenze dei consumatori.
Proprio per questo attualmente sono disponibili due modelli di mop, uno con ciuffo circolare e l’altro con testa piatta rettangolare.
Nonostante le differenze costitutive, il meccanismo di autostrizzaggio è rimasto grossomodo il medesimo, poiché sfrutta una forza fisica da compressione per eliminare i liquidi in eccesso.
La varietà dei prezzi del mocio autostrizzante è estrema poiché si parte dai modelli più economici che partono da 30-40 euro per arrivare a tipologie più perfezionate il cui costo raggiunge anche i 50 euro.
I fattori che incidono sul suo prezzo sono i seguenti:
Per orientarsi nell’acquisto di un prodotto valido, è consigliabile scegliere un articolo di fascia medio/alta, con un vantaggioso rapporto qualità/prezzo.
È necessario tenere conto che la qualità della microfibra è il punto di forza del mocio, poiché questo materiale riesce a catturare la polvere con un potere di assorbenza massimale, sia verso le particelle solide che liquide.
Nessun altro materiale, neppure il cotone, riesce infatti a competere con questo tessuto, che ha eliminato completamente gli svantaggiosi sgocciolamenti sul pavimento.
Inoltre le nappine in microfibra possono essere utilizzate tranquillamente su superfici delicate, come legno, marmo e pietra arenaria.
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